Classi numerose: incentivare e gestire la partecipazione

Come favorire l’intervento degli studenti quando la classe universitaria è composta da molti uditori? Blackboard Collaborate Ultra offre varie, semplici ed originali strategie.

Tutto sotto controllo

Instaurare l’abitudine di una comunicazione agli studenti e alle famiglie a cadenza FISSA e NOTA per tenere al corrente su quel che la scuola sta pensando e facendo in relazione alla gestione dell’emergenza. Il messaggio che si deve veicolare è, pur nell’onestà del riconoscere le difficoltà, che si sta affrontando la situazione al meglio. Questo è molto importante per instaurare un clima di cooperazione e fiducia che è essenziale per far funzionare la didattica a distanza. Un esempio? Il rettore del Politecnico di Milano invia tutti i giorni, verso sera, un aggiornamento sui lavori dell’unità di monitoraggio che opera per garantire il funzionamento dell’ateneo. Docenti e studenti hanno dimostrato di apprezzarla e questo ha generato un clima molto positivo.

Gruppi di lavoro

Per proseguire con il mio corso di restauro ho creato diverse stanze in Teams, ognuna dedicata a un gruppo di lavoro. Mentre un assistente seguiva con la classe intera l’esercitazione che si stava eseguendo, io ‘entravo’ nelle varie stanze chiedendo agli studenti di condividere i disegni su cui stavano lavorando: una volta che acquisivo i documenti (via scanner o fotografati), li commentavo insieme ai ragazzzi e poi passavo a un’altra stanza per ripetere la procedura di visione e commento con il nuovo gruppo. La condivisione degli schermi ha funzionato bene e io sono riuscita ad aiutare i miei studenti.

Dibattito online

Lezione di dibattito: durante la lezione, ho proposto il tema di discussione (nello specifico: “il Titanic sta affondando e voi siete su una scialuppa: tornereste o no a salvare gli altri?”) e ho diviso gli studenti in due gruppi (in base alla iniziale del cognome): il primo gruppo doveva argomentare in favore del tornare, il secondo contro. Ho condiviso una cartella con due documenti online (uno per il gruppo “pro” e uno per il gruppo “contro”) che consentivano scrittura collaborativa. dando 15 minuti di tempo per scrivere proposte di argomenti. Poi ho affidato a un “caposquadra” per ogni gruppo il compito di razionalizzare le proposte (5 min). Subito dopo, ciascun gruppo è andato a vedere il documento dell’altro gruppo e ha formulato la propria proposta finale di argomenti (pro/contro) tenendo conto anche degli argomenti sollevati dall’altro gruppo. Nella piattaforma per la lezione abbiamo analizzato le tipologie di argomenti sollevati, tirato le fila e deciso quale dei gruppi fosse risultato più persuasivo.

Rapida revisione dei concetti

Come verificare se i concetti principali di una lezione sono “passati”? Con un quiz rapido a risposta multipla (supportato da strumenti come per es. Kahoot). Su un argomento, io ho preparato (prima della lezione online) una serie di 10 domande a risposta multipla, con Kahoot. Al termine della lezione ho chiesto a tutti di usare il cellulare per prendere parte alla “sfida”. Le domande e le classifiche si vedevano sul mio schermo, condiviso con gli studenti (più di 100, da vari paesi). Ho tenuto traccia delle domande che hanno generato le risposte sbagliate e subito dopo la fine della sfida le ho commentate una ad una. Gli studenti lo hanno trovato utile anche perché – dicono – consente loro di capire quali siano gli snodi principali di un argomento.

Lezioni contestualizzate

Mantenere alta l’attenzione degli studenti anche quando ci si avvale di soli file audio: chiarire l’oggetto della trattazione e il modo in cui s’intende affrontare l’argomento, illustrare la relazione della singola lezione con il corso, riepilogare quanto spiegato durante la lezione precedente, e rendere il contenuto della lezione disponibile in forma scritta.

RISCHIO! sovraccarico

Mi sono resa conto che, col fatto che (quasi) tutte le lezioni vengono registrate, gli studenti potrebbero voler rivedere tutti i video per preparare gli esami, rischiando il sovraccarico: diventerebbe una sorta di “replay” di un intero semestre, che aggiungerebbe tempo al tempo dello studio. Ho fatto dunque due cose: (1) registro video più brevi, solo della parte “istruzionale” e non della parte di domande/interazione; (2) rendo disponibili prima della lezione successiva dei video (sempre brevi, o fatti da me “in solitudine”, o reperiti in rete) che esprimono i concetti principali che voglio spiegare. Chiedo agli studenti di guardarli e poi faccio lezioni di esercizi, discussione o Q/A. Saranno questi video più concisi (di 15 min al posto di 45 min) a restare come riferimento per il ripasso finale… e l’interazione nelle sessioni sincrone è più viva.

Interrogazioni remote

Webcam accesa, da entrambe le parti, poi domande e risposte “come” in presenza. Come fissare gli orari? Per esempio con un foglio di calcolo in uno spazio cloud condiviso, che abbia nelle RIGHE le finestre temporali (es. 9.20-9.40; 9.40-10.00…) e nelle COLONNE il nome dello studente. A seconda delle situazioni/livelli scolastici, si può o meno lasciare libertà agli studenti di scegliere il proprio “momento”. Sempre a seconda delle situazioni può essere utile avere durante l’interrogazione remota altri 2-3 studenti connessi, come testimoni. Non è utile avere l’intera classe, anche perché con alcune piattaforme i ragazzi potrebbero suggerire con messaggi di chat privati le risposte corrette all’interrogato.

Vox clamantis in deserto

L’insegnamento è, come insegnava Platone, un rapporto personale. Se non volete sentirvi come se steste gridando in mezzo al deserto, chiedete a 2-3 studenti di condividere il video: in questo modo, non starete più parlando a uno schermo (cosa che può mettere in difficoltà), ma a delle persone e seppure a campione potrete verificare le reazioni. I 2-3 studenti possono ruotare nel corso della lezione.