Interagite! Se no potrebbero andarsene…

Molti colleghi hanno notato che alcuni studenti, appena sanno che la lezione verrà registrata, si scollegano (evidentemente con l’intenzione di ascoltarla in seguito – magari velocizzando il video, tanti fanno così). Volete tenerli con voi? Interagite. Date un motivo per cui restare connessi sia un valore aggiunto. Non parlate interrottamente per ore senza mai fare domande, chiedere un feedback, o lasciare uno spazio per le loro domande. Potete definire un tempo di lezione e poi un tempo da dedicare al Q/A, da svolgersi o a voce facendo attivare i microfoni (se i numeri lo consentono) o via chat, raccogliendo le domande.

Fill in the blanks

Per ricapitolare in modo coinvolgente una lezione: preparare frasi che riassumano i concetti principali ma in cui MANCHI IL TERMINE ESSENZIALE. Chiedere agli studenti di identificare la parola mancante. Si può fare usando una presentazione con slides in cui nella prima ci sia la frase con la parola mancante e nella seconda la frase completa. Le proposte per la parola mancante si possono raccogliere tramite chat. In alternativa, si può usare un documento condiviso (ma solo con classi poco numerose). Far seguire ad ogni concetto una piccola discussione/riflessione.

Argomentare online

Esercitare gli studenti al dibattito è possibile anche online: “Kialo” permette di creare dibattiti tra studenti o partecipare a dibattiti esistenti, a partire da temi scelti dal docente o proposti da altri. Gran parte del materiale è in lingua inglese, ma si possono creare dibattiti anche in lingua italiana.
https://www.kialo.com/

Pre, durante, post

Premeeting: rendo disponibili materiali (documenti, link o schede mie in bacheca registro elettronico – canale istituzionale) propedeutici (es. Greco I anno – civiltà e lingua).

Meeting on line: puntualizzo argomento con condivisione schermo (uno dei materiali già inviati oppure altro correlato, come pagina web o altro materiale mio), ci si confronta su quanto visionato, poi chiarimenti e dritte per poter operare autonomamente. 

Postmeeting: ulteriore condivisione di link di approfondimento e completamento lavoro autonomo, se c’è anche eventuale registrazione mp4 del meeting (ma solo per la parte formativa).

“Rappresentanti di classe”

Prima di iniziare il corso, ho scritto una mail (2 giorni prima della prima lezione) a tutti gli iscritti (200) e ho detto: nominate 3 rappresentanti di classe che si impegnino a seguire TUTTE le lezioni e le esercitazioni e fatemi sapere chi sono, con tutti i riferimenti per stare in contatto. NOTA: non ho detto COME fare, ma nel giro di 35 minuti avevo i nominativi. I rappresentanti sono gli unici che durante la lezione online hanno il diritto di aprire i microfoni e interrompermi, se nella chat vedono che qualcosa non sta funzionando o c’e’ bisogno di una spiegazione particolare (per me sarebbe impossibile seguire la chat). Funziona benissimo, si sentono molto responsabili!

Patti chiari …

In particolare in classi numerose, la chat può dare luogo a molto “rumore”. Chiarire da subito (post scritto nella chat + messaggio a voce) che:

  • eventuali problemi tecnici dei singoli (es. “io non la vedo/sento” oppure “non riesco a mettere like ai post”) NON verranno gestiti dal docente durante la lezione
  • questioni personali (es. “questo argomento sarebbe adatto al progetto finale?” o “sono in Erasmus in Patagonia senza accesso alla civiltà per due mesi”) NON verranno affrontate nel tempo comune (lezione o discussione) . Si può, per esempio, dare disponibilità a restare connessi nella piattaforma per un certo tempo oltre la lezione.

Autovalutazione a distanza

L’autovalutazione dello studente è di più difficile gestione nella didattica a distanza. Se in classe è facile dare delle domande e ricevere un veloce feedback, online si può usare Learning Apps (https://learningapps.org/) che sotto forma di game permette veloci ripassi per feedback istantanei degli studenti.

Tante micro pause

La cosa che manca di più nelle lezioni remote… è l’essere insieme nello stesso luogo, con tutti i segnali che questo comporta. Gli studenti sono ancora attenti o sono stanchi? In una classe, di fronte a evidenti segnali di stanchezza, faremmo “qualcosa”: da una battuta a una piccola pausa. Nelle lezioni remote, possiamo pianificare delle micro pause. Per esempio, al termine di un argomento difficile o ogni tot minuti, possiamo dire: “Ora chiudiamo i microfoni, prendetevi un bicchiere d’acqua… sgranchitevi le gambe… tra 3 minuti riprendiamo”. Questo comportamento dovrebbe ovviare alla deriva opposta, di un istruttore che parla spedito senza tutti i correttivi che in presenza mettiamo in atto spontaneamente, in reazione ai segnali del contesto.

Esserci in 2

Per la prima lezione, in cui normalmente si danno molte istruzioni “pratiche” e informazioni su regole, esame etc. è utile essere in due nella stanza virtuale: docente ed esercitatore. Il docente svolge la spiegazione, l’esercitatore gestisce la chat rispondendo a tutte le cose pratiche (es. “Posso usare il linguaggio Python? NO”). Questa configurazione si può applicare anche ad altre lezioni che possano dare luogo a molta micro-interazione. È ovviamente “onerosa”in termini di risorse umane necessarie.